Il carrello abbandonato è l’incubo peggiore per tutti coloro che gestiscono un e-commerce. A molti di noi è capitato almeno una volta di aver abbandonato il carrello con tutti i prodotti selezionati, poco prima di terminare l’acquisto. In effetti, la grande maggioranza degli acquirenti online abbandona i carrelli per svariate ragioni, perché magari ha avuto un momento di distrazione, ha avuto problemi di tempo o ha dovuto affrontare un problema tecnico temporaneo, come per esempio una connessione internet lenta.
Se questa potrebbe sembrare una pratica comune e normale, diffusa tra molti acquirenti, per un proprietario di e-commerce rappresenta un vero e proprio problema. Come proprietario di un negozio online, tuttavia, non si può fare molto per evitare tali scenari, perché destinati a succedere indipendentemente da quanto sia ottimizzato l’e-commerce o il processo di pagamento.
Preso atto di ciò, non bisogna rimanere inermi ma cercare piuttosto di raggiungere i clienti che abbandonano il carrello riportandoli sul sito in modo che possano completare il loro ordine.
Cos’è il recupero del carrello abbandonato?
Il recupero del carrello abbandonato è una qualsiasi azione o processo che aumenta la probabilità che un potenziale cliente ritorni sul sito e paghi per gli articoli nel carrello che ha abbandonato.
Persuadere un acquirente a terminare ciò che ha iniziato può sembrare una procedura semplice. In pratica, invece, richiede uno sforzo non indifferente che concerne anche quei fattori psicologici che influenzano il processo decisionale di ogni acquirente.
Soluzioni per l’abbandono del carrello: come recuperare i carrelli abbandonati
L’abbandono del carrello e il mancato acquisto sono vendite mancate e quindi un profitto inferiore oltre che un’opportunità persa per iniziare a costruire una relazione con un cliente. Indipendentemente dal tipo di prodotti che si vendono online, si dovrebbe sempre avere una strategia per recuperare il maggior numero di carrelli abbandonati.
Di seguito, vengono messe in luce alcune tecniche e strategie da poter attuare per recuperare i carrelli abbandonati.
Sfrutta l’e-mail marketing
Uno dei modi per recuperare le vendite quasi perse è affidarsi all’e-mail marketing. Va specificato, infatti, che l’attività di e-mail marketing ha un ROI nettamente migliore rispetto a qualsiasi altra attività di marketing.
Le cosiddette e-mail del carrello abbandonato servono oltre a tentare di recuperare l’acquirente perso, anche a fidelizzarlo e a creare una relazione. L’e-mail del carrello abbandonato viene attivata automaticamente e inviata a qualsiasi acquirente che ha già fornito il proprio indirizzo e-mail nel modulo di pagamento ma che non ha terminato l’acquisto.
Sostanzialmente, serve a ricordare al potenziale cliente gli articoli che ha lasciato in carrello, invogliandolo a ritornare sul sito e ultimare l’acquisto. Peraltro, diverse statistiche hanno evidenziato come le e-mail del carrello abbandonato abbiano percentuali di clic e di apertura superiori di due o tre volte rispetto alle normali e-mail. Questo dimostra che è molto più probabile che le persone riconsiderino ciò che hanno iniziato se gli viene ricordato.
Si dovrebbe, però, evitare di inviare lo stesso tipo di e-mail a tutti gli acquirenti. Piuttosto, si dovrebbe tener conto dei dati dei consumatori che si hanno a disposizione. Per esempio, un potenziale acquirente che ha inserito nel carrello un prodotto a basso costo, potrebbe essere interessato a uno sconto o un buono acquisto.
Se invece si tratta di un cliente abituale, magari saranno necessarie altre strategie per persuaderlo a completare l’acquisto. Nell’e-mail è bene non solo ricordare al cliente del pagamento lasciato in sospeso, ma accertarsi che nel processo di acquisto non abbia riscontrato problemi, così da mettersi a disposizione per aiutarlo a risolverli.
L’ideale è comunque avere un piano di e-mail da inviare, una serie di 2 o massimo 3 e-mail, senza esagerare altrimenti si rischierebbe di avere l’effetto opposto, risultando troppo insistenti e pressanti.
Offri la spedizione a basso costo o gratuita
C’è poco da fare, la spesa di spedizione è uno dei fattori più determinanti che influiscono sui tassi di conversione del proprio negozio online. Aziende come Amazon con Prime e molte altre decidono di eliminare i costi di spedizione per persuadere gli acquirenti all’acquisto e questo porta inevitabilmente anche a far sì che siano sempre più abituati a non pagare questa commissione.
La spedizione gratuita può essere un’ottima strategia per invogliare l’acquirente a concludere l’acquisto e riprendere all’ultimo minuto un carrello abbandonato; nel caso in cui i prodotti venduti non permettono di offrire la spedizione, si potrebbe pensare ad un costo più basso, sempre però garantendo dei margini di guadagno.
La tattica della spedizione a basso costo o gratuita si potrebbe sfruttare proprio nel momento in cui gli acquirenti stanno per abbandonare il carrello, magari con un semplice pop-up che indichi un valore minimo per l’ordine che gli permetta di portarsi a casa i prodotti selezionati senza spese di spedizione o a un costo competitivo.
Offri molteplici opzioni di pagamento
Oggi gli acquirenti online sono sempre più esigenti e si aspettano di poter scegliere tra diversi metodi di pagamento quando effettuano un acquisto su un e-commerce. Bisognerebbe mettersi nei panni dei propri potenziali clienti per conoscerne le abitudini e capirne le esigenze, così da implementare le modalità di pagamento con cui hanno più dimestichezza. Più opzioni vengono offerte più è probabile che un acquirente completi la transazione.
Crea delle One Time Offer
Alcuni negozi online, nel tentativo di recuperare gli acquirenti che abbandonano il carrello, propongono uno sconto. Questo in realtà può essere rischioso. Da un lato, infatti, offrire sempre degli sconti rischierebbe di denigrare il valore dei propri prodotti e dall’altro indurrebbe i clienti abituali ad approfittarsene, abbandonando apposta il carrello.
Optare per una One-time-offer nel check-out, invece, potrebbe essere un ottimo modo per trattenere l’acquirente. Si possono utilizzare diversi incentivi sulla base del valore del carrello, creando un’offerta personalizzata e unica solo per quel preciso momento. Nel caso in cui il valore del carrello sia inferiore ad un certo importo, si può optare per esempio per un prodotto in omaggio in aggiunta a quello/i acquistato/i. Nel caso in cui, invece, il valore del carrello sia superiore, si possono proporre offerte diverse e specifiche. Ovviamente la promozione potrà essere sfruttata solo in quell’istante e questo deve essere sottolineato, rendendola ancora più speciale per l’acquirente.
Imposta una campagna di re-marketing e re-targeting
Se hai provato diverse strategie senza successo, considera la possibilità di creare una campagna di re-targeting. Il re-targeting, utilizzando Facebook o Google Ads, permetterà di ripescare coloro che non hanno terminato l’acquisto mostrandogli degli annunci. È probabile che l’acquirente che ha abbandonato il carrello stia ancora pensando se effettuare o meno l’acquisto. Qualora gli venga ricordato visivamente è probabile che lo riconsideri.
Statistiche recenti hanno mostrato che una campagna di re-targeting può ridurre i carrelli abbandonati del 6 per cento o più, e che gli annunci di re-targeting sono 10 volte più efficaci degli annunci display generici. Optare per la strada del re-targeting e re-marketing, con un’accurata analisi costo beneficio, può portare ad ottenere dei ritorni molto elevati.
Mettere in campo delle strategie per il recupero del carrello può essere complesso, ciò che però resta sempre fondamentale è riuscire a capire e parlare ai bisogni del cliente. Con le strategie sopra evidenziate si potrà tentare di ridurre sensibilmente il numero dei carrelli abbandonati.
Se hai bisogno di ulteriori consigli, il nostro team può aiutarti a valorizzare il tuo negozio online. Se invece stai ancora pensando di aprirne uno, ma non sai da dove partire, puoi contattarci per raccontarci il tuo progetto senza impegno e realizzare i tuoi siti e-commerce per vendere online.
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